Ti sei mai chiesto come viene prodotta la carta quando scrivevi sui quaderni a scuola o annotavi i tuoi pensieri nel tuo diario personale?
La risposta a questa domanda è data da coloro che lavorano nell’industria della cellulosa e della carta, responsabile della produzione di carta a livello mondiale. La produzione su scala industriale è iniziata, secondo i moderni cronisti, nel 1799, quando i francesi Nicolas-Louis hanno inventato la prima macchina per la produzione di carta. Ma la storia della carta da scrivere è molto antica.
Il lungo percorso dalla materia prima alla carta da scrivere
L’invenzione della carta è stata un processo continuamente sviluppato nel corso del tempo, contemporaneamente da popoli di diverse regioni geografiche del mondo.
Il papiro, che è uno dei ben noti precursori della carta, così come altre materie prime fibrose simili ottenute tramite battitura o pressatura, ha portato alla comparsa di una serie di prodotti finiti noti con il nome generico di “vecchia carta”. Gli storici ci dicono che i fogli per scrivere sono stati fatti non solo dal papiro che cresceva nella zona del Nilo, ma anche dalla corteccia di molte piante legnose, come il gelso, il fico e molte altre.
Questa “vecchia carta” è stata trovata molto spesso lungo una fascia geografica situata a nord della regione equatoriale.
La carta fatta a mano viene ancora prodotta oggi
La tecnica più antica, ancora utilizzata oggi per produrre carta a mano in alcune regioni dell’Himalaya e del Sud-est asiatico, consiste nei seguenti passaggi:
Una parte della corteccia interna di alcune piante e arbusti può essere estesa battendola con alcune speciali attrezzature in legno fino a formare uno strato sottile di fibre che viene poi mescolato con acqua in un contenitore fino a formare una pasta modellabile.
In un altro grande contenitore con acqua viene posizionato un telaio di legno (cassa) con un fondo di stoffa che rimane immerso proprio sotto la superficie dell’acqua. Lavoratore versa la quantità di pasta necessaria per fare un foglio sottile e la spalma con la mano. Successivamente l’acqua viene fatta colare e il foglio di fibre viene posto al sole o sul fuoco, su una piastra, per asciugarsi.
È una tecnica con due svantaggi principali. In primo luogo, è necessario un telaio per ogni nuovo foglio di tale carta, che può essere riutilizzato solo dopo che il foglio precedente è stato asciugato su di esso. Il secondo svantaggio consiste nella difficoltà di ottenere la materia prima, che non era sempre disponibile in quantità necessarie.
Le recenti scoperte di carta trovata nelle antiche tombe cinesi hanno mostrato che questo materiale per scrivere è stato fatto in Cina già negli ultimi secoli prima dell’era cristiana. Non c’è dubbio che i cinesi abbiano migliorato le loro tecniche di produzione di carta sostituendo il tessuto sul fondo della cassa con della stoffa tesa su piccoli bastoncini di bambù e così hanno liberato il produttore di carta dall’esigenza di asciugare il foglio insieme alla matrice che vi era posta. Semplicemente i cinesi facevano scivolare lo strato sul fondo di bambù e poteva essere lasciato ad asciugare (ad asciugare).
L’estrazione della cellulosa utilizzata nella produzione della carta
Come sapete, la carta proviene dall’abbattimento degli alberi, ma l’unica componente del legno utilizzata nella produzione è la fibra di cellulosa. Come curiosità, da circa mezzo albero si possono produrre circa 1500 fogli di carta. Piuttosto poco, non è vero?
Quando il legno arriva in fabbrica, viene sottoposto a una valutazione, dove vengono verificate le dimensioni e il peso. Inoltre, passa anche attraverso un rilevatore di metalli, alla ricerca di possibili chiodi e strumenti che potrebbero ostacolare la produzione di carta e cellulosa.
Subito dopo questa fase, il legno viene triturato in schegge e si inizia l’estrazione della cellulosa, dove questa viene separata dalla lignina e dalle altre componenti, poiché la materia prima utilizzata nella produzione è solo la cellulosa. Il processo di separazione delle fibre di cellulosa avviene oggi in grandi serbatoi, dove vengono inserite sostanze chimiche che aiutano ad isolare la materia prima.
Una volta estratta la cellulosa, si aggiungono ossigeno e biossido di cloro, che conferiscono alla materia prima un aspetto bianco, che alla fine deve avere un’umidità massima dell’80%.
La molecola di cellulosa ha una formula chimica con molte legature di idrogeno, che facilitano l’assorbimento dell’acqua dall’ambiente, essendo un materiale con un indice di igroscopicità elevato. Per questo motivo, nell’ambiente di produzione deve esserci un controllo rigoroso della temperatura e dell’umidità, altrimenti sia la materia prima che il prodotto finale possono essere estremamente danneggiati dall’azione dell’umidità elevata.
Successivamente, la fibra viene miscelata con amido, coloranti, carbonato di calcio e additivi, formando la “massa” utilizzata nella produzione della carta.
Il passo successivo è quello di eliminare l’acqua dalla materia prima.
Sulla carta già formata viene poi aggiunto amido, in modo che la carta sia liscia e l’inchiostro della stampante aderisca bene.
Infine, il prodotto passa attraverso un rigoroso controllo di qualità, dove vengono analizzati il peso, la liscia e il livello di umidità della carta. Alla fine, viene posto su un rullo jumbo che può raggiungere anche le 21 tonnellate ed è immagazzinato per essere tagliato nel formato desiderato, come ad esempio la carta per i noti quaderni A4.